sabato 25 ottobre 2008

Miss Italia delle Aci




Forse uno dei miei cinque lettori si stupirà di questo intervento: di solito, infatti, i miei scrittarelli si occupano dei mali del mondo: violenze ingiustizie fame arroganza-del-potere ipocrisie di vario conio; e via celebrando. Ma basta riflettere un minuto per convincersi che senza pause oasi luoghi e tempi di serenità (o, se si preferisce l’understatement, rimozioni auto-difensive), non si vivrebbe abbastanza per denunciare nemmeno un millesimo di quelle storture che avvelenano la vita sociale. Ovvio che un evento clamoroso come l’elezione di Miss Italia sia una di quelle pause e parentesi. Se poi l’eletta è una ragazza dei nostri paesi, le dimensioni del gioioso avvenimento si ampliano, per noi, fino al coinvolgimento popolare massivo e l’inclusione di studiosi solitari. Aggiungi che nel caso di Miriam Leone, miss Italia 2008 (nonché Miss Cinema), si tratta della figlia di un mio vecchio amico e collega, e si capirà l’origine di questa testimonianza.
La quale vuole essere un omaggio convinto e commosso, contesto di congratulazioni e auguri. Alla prescelta, in primis, che ha meritato l’ambitissimo onore, e ai genitori poi, che l’hanno sostenuta in quest’avventura. Il chi è di Miriam è presto detto: un temperamento forte, che ha tutti i numeri per vivere un futuro di affermazioni coerenti con l’immancabile impegno. A lei, poche parole dirette. Bellezza, intelligenza, determinazione e capacità di estroversa esposizione sociale garantiscono generose potenzialità, già realizzate, ma solo in parte; per realizzarle più compiutamente occorre consolidare ancora un elemento, già istintivamente sperimentato: Miriam ne può trovare conferma e rinforzo nel consiglio che ha chiesto e avuto da Silvana Pampanini: fai sempre e soltanto quello che senti di dover fare; senza paura e anche contro pareri altrui non compatibili con la tua vocazione. Ovvero, detto prendendo in prestito il titolo di un best-seller della tua infanzia, Va dove ti porta il cuore.
Il mondo in cui ti prepari ad entrare è irto di insidie, che spesso si nascondono dietro un sorriso accattivante o nello sfavillio di sfolgoranti suggestioni. Tuttavia, nessun timore di tentazioni devianti in te: la sana educazione che hai ricevuto ti sarà guida a un dignitoso equilibrio fra esercizio professionale e serietà di costumi. E scusami se, per una volta, ti do del tu: avendoti conosciuta bambina, rimbalzo a quel tempo non lontano, quando papà ti portava, qualche volta, al liceo del suo e mio lavoro.
Più difficile rivolgersi ai genitori. Sto scrivendo nell’... occhio del ciclone festaiolo: gli inviti di Miriam ai vari show televisivi fioccano, domenica 21 settembre s’è svolta la festa in suo onore ad Acireale, martedì 23, quella di Acicatena. Grandi folle nell’una e nell’altra. La gioia domina assoluta. Ma verranno i giorni di calma riflessiva e forse in quelle ore si avvertirà anche il peso di questo sogno calato nella realtà: onori e oneri, si sa, filano insieme. Dovrete scontare lontananze, assenze, nostalgie, paure. So che siete forti, ma ci saranno momenti di minore saldezza. Penso soprattutto al padre, all’amico Turi (il nome Ignazio va bene per l’anagrafe), a lui si chiede di stringere i denti più degli altri familiari. So che lo farà, e il mio augurio si mescola alle congratulazioni per un self control pieno. C’è anche un fratello di Miriam: lo so, non sarà perso di vista, la gioia per il successo della sorella non sarà turbata da ombre di negligenza..
Superfluo aggiungere che questo piccolo omaggio è condiviso da mia moglie e dal resto della famiglia.
Miss delle Aci, perché? Ecco. Miriam, sganciata dal paradiso gestazionale in una clinica di Catania, ha vissuto l’infanzia e la prima adolescenza in Acicatena; trasferita, la famiglia, ad Acireale, è qui che “la secchiona” (!) ha raggiunto i suoi laboriosi ventitré anni. Dunque, le due Aci hanno diritto ciascuna a metà della gloria. Il semi-nome Aci, comune a tanti altri paesi vicini, potrebbe, inoltre, comunicare un brivido di orgoglio ad altre genti del popoloso hinterland. E perché no del capoluogo liotriano, contenitore di tutte le Aci?

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